Borgo Pianello
Lo storico Luigi Martuscelli, nella sua vastissima opera “Il Numistrone”, ipotizzava che distrutta l’Antica Numistro nell’879 d.C. dai Saraceni, gli abitanti della stessa si dispersero per le campagne raggruppandosi in diversi villaggi e casali. Per difendersi poi dalle scorrerie dei diversi predoni che infestavano le contrade, si riunirono in un sol punto, quello allora inaccessibile, ove sorgeva un agglomerato di case che prese il nome di “Pianello”. Sconosciuto e addirittura goliardico risulta ancora oggi tale denominazione, come sottolineava anche lo stesso Martuscelli:
“A questo gruppo di meschinissimi ricoveri fu dato, e non so perché, il nome di Pianello: nome che sembra addirittura un’ironia, perché non vi è colà, alla lettera, un sol luogo piano, o forse perché soltanto in mezzo all’abitato vi è un tratto di cinque a sei metri di strada piana cui si da il nome di piazza”. (Tratto dal “Numistrone” del Dott. Luigi Martuscelli pag. 39).
Il caseggiato era circondato da massicce mura munite di due porte: Porta Janna che chiudeva il passaggio ai nemici provenienti dal versante meridionale della collina, e la Porta che impediva l’accesso a chi, dopo aver superato con difficoltà il torrente Rescio nella sottoposta valle, avesse avuto la fortuna di raggiungere le prime case.
Gli abitanti del Rione Pianello, con la loro piazzetta, la loro chiesetta parrocchiale di San Nicola e la loro fontana, rimasero per lunghi periodi isolati dal resto degli abitanti allocati nella nuova parte del paese che si andava man mano estendendo. Era insomma un “paesello” a parte, così lo denominò il Martuscelli.
Oggi si ritiene il Pianello il quartiere più antico di Muro Lucano che conserva l’assetto vario e urbanistico attraverso viuzze che da una parte si inerpicano fino alla sommità della rupe, dove si erge il complesso medievale del Castello, della Cattedrale, del Palazzo Vescovile e del Seminario e, dall’altra, degradano verso il Ponte del Pianello, affacciandosi sulle ripe e sul parco dei mulini ad acqua. In questo quartiere nacque il 6 Aprile 1726 San Gerardo Maiella.
“…Volgendo lo sguardo a settentrione si scorge un vasto aggregato di case, l’una sovrapposta all’altra, senza ordine e simmetria, appiccicate sulla rupe come altrettanti nidi di rondine…
…Gratissima è l’impressione che si riceve da laggiù, quando si incomincia a salire dal ponte, sotto le cui arcate scorrono le acque dell’umile Rescio, avvegnacchè le case che sono più in vista siano le più belle…” (Tratto dal “Numistrone” del Dott. Luigi Martuscelli, pag 19-20).