Cronistoria di Muro Lucano

2017, 15 luglio
Grazie alla solerzia di monsignor Giustino D’Addezio, è riaperta al culto la cattedrale dedicata all’Assunta. La ricostruzione e restauro della Chiesa ha portato alla luce l’ipogeo, scomparso dalla memoria scritta e vocale della popolazione murana. Di grande importanza, oltre alla cattedrale rupestre, è la presenza dello scolatoio o putridarium, visitabile dalla data di riapertura.

2013
L’amministrazione Mariani recupera il vecchio quartiere San Nicola, ormai abbandonato e in rovina, destinandolo a Belvedere dal quale si ammira il borgo Pianello, parte della nuova città e tutta la vallata del Marmo Platano.
1999/2000
L’amministrazione Ciaco realizza opere pedonali in Via Roma e lungo il tratto di competenza comunale della SS 7, via Appia nuova. Inoltre, costruisce un belvedere, dedicato a Fra Domenico Nardiello, dal quale è possibile ammirare la città.

1964, settembre 15
Amministrazione Caputi. Dopo la gara d’appalto, vinta dall’Impresa Barile Biagio, è aperta la fabbrica per la costruzione dell’ospedale di Muro, in località San Biagio – Santa Caterina. Nel 1980 la fabbrica è ancora aperta, anche se in totale abbandono. Con il terremoto del 23 novembre dello stesso anno, il vecchio edificio è abbattuto e costruito uno nuovo. Oggi l’ospedale di Muro è un centro dialisi e ambulatorio.
1939, novembre 8
Il Segretario Interprovinciale, Teodoro Uliana, è nominato commissario liquidatore della Società Operaia di Mutuo Soccorso. La storica sede, ritenuta un covo di Nittiani, è chiusa dal regime fascista che, dopo averla spogliata di tutto l’arredamento, dei quadri e della bandiera, è destinata a refettorio per i bambini.
1923, giugno 10
In piazza Plebiscito, oggi don Minzoni, è inaugurato il monumento che ricorda i caduti nella Grande Guerra (1915/18). Nella stessa giornata è aperta la sede degli ex combattenti con relativa biblioteca, dedicata allo scrittore soldato Enzo Petraccone, morto nel conflitto mondiale. Oggi la statua è il simbolo del sacrificio di tanti giovanotti di Muro in quella guerra.

1914-1918
Nel quadriennio parallelo agli anni della Grande Guerra, iniziano i lavori per la costruzione del ponte in cemento armato che supererà la fiumara San Pietro, e collegherà la frazione di Capodigiano al Pianello, e della diga idroelettrica con centrale, opere volute dal ministro Francesco Saverio Nitti. Entrambe le opere saranno inaugurate nel 1918. Oggi il ponte è ancora attraversabile e bello nella sua ardita costruzione, mentre l’ex diga Nitti è visitabile con uno speleologo e uno storico, così da viverne le fasi storiche e attraversare il tunnel sottomontano che si affaccia sulle Ripe. Uno spettacolo mozzafiato.
1899
Il vescovo monsignor Raffaele Capone, in occasione del suo giubileo, ristruttura la cattedrale, abbellendola con affreschi, candelabri in argento massiccio, e altre opere. Alla sua morte, nel 1908, dona al capitolo diocesano tutti i suoi paramenti e servizi pontificali, adesso custoditi nella Sala Capitolare della Cattedrale.
1880
Il signor Schettini Francesco progetta e realizza il primo stemma reale municipale di Muro.
1877, marzo 30
È costituita la Società Operaia di Mutuo Soccorso. 1889: l’assemblea decide di acquistare l’ex quartiere della Guardia Nazionale, di proprietà del comune e sito in piazza San Marco, per farne sede sociale. 1910: il pittore Giuseppe Avallone, di Salerno, affresca il soffitto del Salone delle Feste nella sede sociale. Oggi il salone si presenta ancora nella sua bellezza artistica.
1799, 21 febbraio
In piazza San Marco è innalzato l’albero della libertà, simbolo della rivoluzione napoletana. Muro diventa città repubblicana. Il re Borbone, con l’aiuto del cardinale Ruffo e del suo esercito irregolare, ritorna sul trono del regno e, agli insorti, infligge carcere, esilio e morte. La città di Muro fu devastata e saccheggiata. A ricordo di quelle tragiche giornate, nel maggio 1890, sulla facciata del palazzo della Società Operaia di Mutuo Soccorso, fu posta una lapide con incisi tutti i nomi dei murani uccisi ed esiliati che parteciparono alla rivoluzione.
1728
È inaugurata la nuova cattedrale, voluta dal vescovo Manfredi, e supportata economicamente da Papa Benedetto XIII. È rinnovata la camera dei morti, che diventa navata principale, mentre la vecchia disposizione, orientata a est, diventa transetto.
1726, 6 aprile
In una casa del borgo Pianello, nasce Gerardo, da Domenico Majella e Benedetta Cristina Galella. Muore a Materdomini il 16 ottobre 1755. Per le sue opere, l’11 dicembre 1904, fu canonizzato da Papa Pio XI. È visitabile la sua casa, ricostruita com’era nel 1700, e la sartoria, dove ha lavorato come apprendista sarto.
1694
Un forte terremoto distrugge gran parte della città. Il castello rovina verso piazza san Marco, abbattendo le case sottostanti. I morti sono 600. Nel XVIII secolo iniziano i lavori di ristrutturazione e costruzione del castello, che assumerà le dimensioni e la forma con la quale si presenta oggi.
1631
Il vescovo Clemente Confetti fa intagliare un trono ligneo di elevata fattura scultoria. Il trono fa ancora bella mostra di sé nel transetto dell’attuale cattedrale, inoltre, nel 1991, è stato usato come trono per il Papa Santo Giovanni Paolo II, durante la sua visita ai Lucani.
1565
Il vescovo Filesio, dopo aver partecipato al concilio di Trento (1563), voluto da Papa Pio IV, fondò il primo seminario diocesano della Basilicata (1565). Oggi il vecchio seminario accoglie il Museo Archeologico Nazionale della Basilicata Antica.
Secolo XV-XVI
La cattedrale rupestre è interrata e fa da base per la costruzione della nuova cattedrale. La nuova dimora di Cristo è parallela alla vecchia, in dimensioni e orientamento.
1382, marzo 23
Giovanna D’Angiò, regina detronizzata del regno di Napoli, arriva a Muro come prigioniera. Le stanze che accoglieranno l’ex regina, allora detenuta, si trovano nel castello. Nella notte del 27 luglio 1382, Giovanna D’Angiò è soffocata nel suo letto con dei materassi, da sicari inviati dal nipote e figlio adottivo Carlo di Durazzo.
XI secolo
Con l’arrivo dei Normanni nel territorio, inizia la costruzione del castello, al posto del fortilizio di legno dei Longobardi. Infatti, queste popolazioni nordiche introdussero per primi il concetto dell’incastellamento.
1050
Muro è diocesi e, in questa data, s’insedia il vescovo Leone. L’antica cattedrale è visitabile negli ipogei dell’attuale cattedrale, dedicata all’Assunta.
X-XI secolo d.C.
L’antica popolazione di Mumistro comincia a costruire le prime case della nuova città di Muro. La zona scelta è una montagna, con uno strapiombo, chiamata Ripe, che precipita in una gola, attraversata da una fiumara. Nasce il primo nucleo della città, con nome Pianello, un vero ossimoro perché non esiste nessuna zona pianeggiante.